venerdì 8 marzo 2013

70 anni di giornalismo
E’ morto Carmelo Garofalo


decano dei giornalisti italiani

Guido  De  Domenico


Nella serata del 18 ottobre 2011, nell’auditorium della “Gazzetta del Sud” non è stato possibile al collega in giornalismo autore del presente scritto ringraziare il Prof. Garofalo per quello che ha ricevuto dal suo insigne maestro Garofalo dal 1940 ad oggi. Provvediamo qui a farlo, anche perché molte notizie ed eventi importanti sono sfuggiti o erano sconosciute agli oratori ufficiali. Ho letto in internet la biografia di Carmelo Garofalo di Giuseppe Risica. E’ un profilo interessantissimo, documentato al massimo e difficilmente superabile. Riconoscimenti, incarichi prestigiosi, onorificenza occupano una intera cartella. Ma…non me ne voglia il caro Risica; egli ha dimenticato la più grande, nobile dote del Nostro festeggiato: essere stato il padre dei giornalisti delle ultime tre generazioni dello Stretto. Almeno l’80% dei professionisti e pubblicisti della mia generazione devono a lui l’onore di essere iscritti all’Albo: un vero talent scout del giornalismo. Altro maestro che occorre qui ricordare con affetto e rimpianto è stato Pasqualino Morgante, proto del “Notiziario di Messina” , poi della “Gazzetta del Sud”.
Morgante, padre del Presidente del Ses e nonno del attuale capo-servizi del nostro quotidiano ci ha introdotto nella tecnologia tipografica, nell’arte dell’impaginazione, ecc.
Ma torniamo a Garofalo, Lo conobbi negli anni ’40, avevo 10 anni, era collega d’università di un mio fratello maggiore. Sapeva del mio sogno proibito di diventare giornalista e dei miei esordi (celati ai miei familiari): la collaborazione al settimanale di Roma per ragazzi GIRAMONDO, a qualche giornale murale , a quei tempi frequenti ed accessibili.
Negli anni ‘50 Garofalo fu nominato Capo della redazione messinese del “Corriere della Sicilia”, un quotidiano di Catania, che poi scomparve. Assunse subito i suoi allievi preferiti: il sottoscritto, Nino Calarco e Nicolò Di Marco, con la qualifica di “aiuto cronisti”.
Sottolineo “aiuto cronisti”, non c’erano cronisti titolari; ma qualificare allora dei ventenni imberbi cronisti era rischioso: quale gavetta sarebbe stata ?
Il 10 settembre 1950 egli sposa Maria Bruni, una maestra laureata che gli darà due figlie: Rosalba e Maria Pia.
Nello stesso periodo Garofalo viene eletto Segretario provinciale dell’Associazione provinciale della Stampa.
Nel 1952 Uberto Bonino volle un grande quotidiano, “Gazzetta del Sud”: la “Tribuna del mezzogiorno” era un quotidiano artigianale, non certo erede del prestigio della “Gazzetta” anteguerra. Uffici e tipografia in via XXIV Maggio, accanto al Palazzo della Provincia; Garofalo fu uno degli artefici del giornale. La sua qualifica fu quella di capo-servizi. Vari suoi allievi furono assunti (Calarco alla cronaca, io nella redazione stenografi, con Gianni Morgante).
Nel 1957 nasce il periodico MESSINA SERA, che poi incorporerà L’ECO DEL SUD; tratta i problemi scottanti della Sicilia e della Calabria, è una rivista aperta, con una tiratura interessante.
Il giornale sarà un fucina ed un vivaio di giovani appassionati della professione, dopo l’evento della TV il Nostro viene chiamato a dirigere TELENEWS; anche per gli aspiranti a lavorare sul piccolo schermo il pranzo è servito….
Ma la personalità eclettica e vivacissima del Nostro non ha pace; in molte città italiane è nata l’Università della terza età; una scuola per anziani, desiderosi di non arrugginire il proprio cervello, aggiornando la propria cultura specifica e trasmigrando verso nuovi orizzonti.
L’ECO DEL SUD - MESSINA SERA fu sempre l’anello che mi congiunse a Carmelo Garofalo. Anche quando mi trasferii a Bergamo (ivi rimasi ben quattordici anni) continuai a collaborare con Lui. Storica (così la definì lui) fu l’intervista da me fatta a Gaetano Azzolina, il cardiochirurgo, nel 1966 rientrato in Italia dagli Stati Uniti.
Prima all’Ospedale Maggiore di Bergamo, fu presto liquidato dai colleghi del luogo e passò alla clinica “Gavazzeni” (sempre della città orobica) per curare il famoso “morbo blu” dei bambini; una inadeguata ossigenazione del sangue (dovuta a varie imperfezioni cardiache) provoca la cianosi, cioè il manifestarsi di un colorito violaceo su alcune parte del corpo: le labbra, le dita, ecc.
Il posto di Azzolina fu poi assegnato al prof. Parenzas altro cardiochirurgo di fama.
Nel suo ufficio di corso Umberto, egli lavorava ogni giorno con i suoi allievi; miglia si sono iscritti all’Ordine dei giornalisti grazie a Lui.
Altro gravoso impegno fu l’Università della Terza età. Mobilitò centinaia di professionisti, docenti, artisti per insegnare le materie che facevano parte dei programmi di studio.
Poi, parallelamente agli attestati finali, aveva anche l’iniziativa di premiare persone che si erano distinte nel loro lavoro di rilevanza sociale: istruzione, medicina, ordine pubblico.
I locali per le manifestazioni importanti erano offerti dagli Enti pubblici: Regione, Provincia, Comune erano onorati di favorire Carmelo Garofalo; e le sue iniziative. Le nostre pubblicazioni (“Diversi a diversi” prima e dopo “IL  NOTIZIARIO  AMICI  DELLO  JACI”) dopo furono seguite da Lui con attenzione e affetto; tuttora nella sede sociale c’è la testimonianza della Sua stima. Chi ha avuto il privilegio di conoscerLo ed amarlo non potrà mai dimenticarLo; questo è l’estremo conforto per Rosalba, Maria Pia e parenti tutti.