mercoledì 27 giugno 2012

(Anno XI    n° 2  del 15.06.2012)

Gli anni e la vita dell’uomo
Quo vadis,  Homo Sapiens?
Antonino Arcoraci (medico) 
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Pubblichiamo il riassunto della relazione esposta dal nostro socio,  pur non essendo d’accordo assolutamente con la teoria di Darwin: come mai, allora, la scimmia esiste ancora? Ciononostante, sollecitiamo scienziati e persone competenti a rispondere  al problema, che si è affacciato solo ai nostri giorni,  tempo di sventure ed affanni infiniti… 

“Non sono le specie più forti a sopravvivere, né le più intelligenti, ma sono quelle che riescono a rispondere con maggiore prontezza ai cambiamenti” Queste sono le parole di Charles Darwin a spiegazione del perché l’uomo vive tanto e si adatta ai tempi e aggiunge: Il progresso è stato molto  più generale del regresso.
La selezione ha consentito a tutte le specie, anche se con differenza fra le singole, di riprodursi e di adattarsi all’ambiente all’ambiente. . Per ogni specie ha fissato il tempo necessario per raggiungere la capacità riproduttiva e, una volta ottenuta,  in ragione delle selezione darwiniana,l’ha lasciata a se stessa, frutto del caos, a soggiacere ai fenomeni disgregatori legati all’ambiente in cui vive e degenerativi dovuti al suo metabolismo. Noi, come uomini,. Siamo una specie per il 99% della sua esistenza, in ragione del suo DNA, si è allineata su una vita media di 2-3 decenni. Tale era all’età della pietra, ai tempi del legionario romano e tale è ai nostri giorni. Nnha modificato il suo patrimonio genetico, quindi mal si adatta alla vita che ogi ha quadruplicato ka sua durata.
Negli ultimi 100 anni la vita media si è allungata, quasi raddoppiata passando dai 47 anni di prima, agli attuali 80. Negli ultimi 40 il guadagno è stato di 10 anni, cioè 3 mesi ogni ano. Questo per le migliorate condizioni igieniche e ambientali, per la migliorata disponibilità di alimenti,per le cifre mediche e chirurgiche,per la quasi scomparsa dei lavori logoranti. L’età massima cresce al ritmo di un  anno ogni decenni e quella finora raggiunta e documentata è di 126 anni e 3 mesi, di J. Calment,una francese.
Esempi di longevità ce ne sono stati anche anche in passato,ma oggi sono sempfe più frequenti con differenze tra i vari paesi dovute all’ambiente in cui si vive. E’ più facile per chi usa un’alimentazione  base di pesce ricco di Omega 3 e 6 capace di prevenire le malattie degenerative. L’allungamento  della vita media e la sempre maggiore presenza di ultra 80enni, non si è accompagnata però a migliorare la qualità della vita. Non si è arrestato ilpfrocesso dell’invecchiamento se ne conosce però la causa che si giustifica con l’aumento dei radicali liberi, molecole di ossigeno elettricamente  cariche, prodotte dalla ossidazione incompleta del glucosio. Non si è riusciti ancora a eliminarli. La loro presenza è continua, espressione di un processo metabolico capace di produrre energia, ma lesiva sui mitocondri fino a provocare il progressivo indebolimento muscolare che accompagna l’invecchiamento sulla membrana cellulare fino a provocare diabete, Alzheimer e Parkinson, sull’ossidazione dei grassi con formazione di placche endoteliali nelle arterie, sul DNA, fino a provocare mutazioni capaci di generare il cancro.
L’organismo si difende,produce spontaneamente e continuamente antiossidanti, ma non sempre l’effetto è completo. Introduce vitamine A ed E con la verdura e la frutta, beve tè verde, mira al peso ideale, pratica esercizio, evita tabacco, alcool e droghe. Usa Melatonina e altri farmaci specifici,ma rimane ancora a quanto riferito nella leggenda di Titone: Titone principe troiano, bellissimo e giovane, ha fatto invaghire di sé Eos, dea dell’aurora, ch per averlo sempre con sé chiese ed ottenne da Giove il dono della sua immortalità. Titone immortale, rimase soggetto all’invecchiamento e invecchiando è diventati poco attraente, tanto che Eos l’ha ripudiato. Con la vecchiaia Titone ha sofferto dei mali della vecchiaia!
Nei secoli, non è migliorato il patrimonio genetico  la vecchiaia resta ancora “male sommo”, la “madre di tutte le malattie”. Perché – dice Leopardi – priva l’uomo di tutti i piaceri lasciandogli gli appetiti.
L’uomo dell’ultimo secolo con la tecnica del DNA ricombinante, con l’ingegneria genetica ha dato una svolta alla farmacologia, ha fatto sviluppare le aziende biotech ad altissima qualità tecnologica che aiutano alla manipolazione dei geni. E’ riuscito ad individuare errori genetici          base di patologie, ha costruito la mappa genica individuale e con la genomica mira ad agire sul DNA, intanto per curare le malattie, per fare prevenzione, aumentare i poteri di difesa, rallentare l’iter delle malattie stesse. E’ anche riuscito a trapiantare gli organi, a usare le cellule staminali per produrre o aiutare la riproduzione di tessuti o interi organi. Ha clonato la pecora Dolly, ha realizzato quanto prima era prura fantascienza. Non è riuscito però a vincere la vecchiaia!
Sono tuttavia tanti risultati positivi frutto di sperimentazioni non sempre eticamente accettate e le prospettive future  sono edificanti e ambite. . Lavorando sui  geni è possibile correggere i difetti del DNA e curare le malattie geneticamente motivate. Si prospettano  ampie possibilità nella cura di alcuni tumori. A fronte di  queste innovazioni, l’uomo subisce l’affronto  dei danni dell’ambiente in cui vive e che egli stesso, direttamente o indirettamente, ha procurato. Ha cambiato le sue abitudini di vita, ha abusato con l’alimentazione, la sedentarietà, diventando vittima del sistema che lo rende “uomo modificato”. L’obesità è lo spettro delle popolazioni industrializzate e con essa aumentano le malattie cardio-vascolari e i tumori. Ha dato più anni alla vita, ma non è riuscito a dar migliore qualità di vita.
Dove porterà tutto questo? Certamente ad un uomo metabolicamente compromesso. Longevo  ma non preparato a questa aspettativa di vita. L’invecchiamento della popolazione inciderà fortemente sul piano demografico e socio-economico.
L’accanirsi sulle nuove tecnologie per consolidare il benessere e promuovere qualità di vita,  dice Giuseppe Ruggeri porterà al rischio di rendere l’uomo non più “protagonista”,ma  “oggetto” del progresso di cui egli stesso è artefice. A fargli perdere dignità e sminuirlo nel suo valore.
L’uomo non è semplice agglomerato di materia e spirito. E’ il pilastro su cui poggia l’evoluzione,la chiave di  lettura dell’universo che lo porta al’indiscusso compito di riassumere in sé tutto il peso delle culture  che nei secoli lo hanno spinto a migliorarsi, ad acquistare una identità capace di farlo distinguere dal resto del creato, Forse non deve spingere troppo, non deve andar oltre i limiti della sua dimensione, dell’etica non solo nel senso cattolico. Pindaro  ha detto: “non desiderare, anima mia, la vita degli immortali, ma godi a fondo i beni alla tua portata”.
Se l’uomo moderno non lo farà, ripetendo le parole di Dario Fo “un mattino si sveglierà e non funzionerà più niente, all’improvviso il denaro non servirà più a niente e a salvarlo saranno i pària di sempre, quelli che non hanno conosciuto il progresso, insomma i primitivi.

martedì 12 giugno 2012

MAGGIO 2012

 IL LIBRO: la scelta intelligente

Il 9 maggio, nell’aula magna dello “Jaci”, alla presenza di un folto pubblico, sono stati premiati sei nuovi ragionieri, che si sono diplomati nella scorsa sessione di esami col massimo dei voti. Il concorso, ideato dal fondatore dell’Associazione Lillo Petrone, è alla sua XVIII edizione e si propone di esortare i giovani di oggi a tornare alla lettura: la coltura non si può formare senza l’ausilio del libro, solo con la TV, internet, ecc. I giovani premiati riceveranno un buono libro di € 150 spendibile presso la libreria Bonanzinga  (via dei Mille, angolo XXVII Luglio)  e la tessera di soci onorari per l’anno in corso. Ecco i nomi dei premiati: DE SALVO GIUSEPPINA, GALLETTA MARIKA, INSOLLITTO DEBORAH, RESTUCCIA TINDARA, ROMEO PAOLA, SCHIFINO GIUSEPPA.
VIAGGIO IN CROAZIA E BOSNIA

Organizzato da “Iniziativa Viaggi”, agenzia che da anni collabora col nostro Club per viaggi internazionali, ha avuto luogo una splendida escursione in Croazia e Bosnia. Partita il 22 maggio in pullman da Messina, la comitiva si è diretta a Bari, dove si è imbarcata sul battello per Dubrovnik. Sono stati visitati i centri di Medugorje (con sosta nel famoso santuario), Mostar, Serajevo, Spalato, Selenico, Split, Zara, Trogir. Il 30 maggio la comitiva da Trogir è tornata in patria, ad Ancona. Nella serata del 31 maggio il gruppo è rientrato a Messina.